Cambiamenti e movimenti dentro e fuori di sè…

Ri-strutturare lo spazio che abitiamo è un po’ come dare forma ad un diverso modo di vedere e percepire il proprio spazio interno. Si avverte l’esigenza di modificare o di cambiare ciò che già esiste!

Quindi quando si parla di Ristrutturazione l’immagine che salta alla mente è quella di un movimento sia esterno che interno a noi stessi.

Ed ecco che restauriamo il vecchio mobile in camera da letto oppure spostiamo il divano che oramai da troppi anni è sempre lì nella stessa posizione oppure decidiamo di buttare via degli oggetti che ci sembrano obsoleti o anche troppo carichi di ricordi.

Insomma proviamo a rinnovarci, proviamo a metterci nella posizione di vedere altro rispetto a prima, proviamo ad incentivare la nostra creatività ed anche a lasciar andare alcune cose per permettere di dare spazio al nuovo.

Il movimento che guida all’azione è la parte più visibile di un precedente movimento al cambiamento interno, visibile o meno che sia.

Dal punto di vista simbolico la Ristrutturazione rappresenta un Cambiamento di cornice, ovvero la costruzione di un nuovo e diverso punto di vista rispetto ai precedenti significati attribuiti ad una determinata situazione, comportamento o pensiero.

Chi di noi non ha mai sperimentato almeno una volta nella propria vita l’esigenza di Ristrutturare il proprio Spazio?

Personalmente parlando, credo mi sia successo in diversi momenti della vita e soprattutto in quelli in cui sentivo una forte spinta al cambiamento.

Qualche tempo fa ho deciso di ristrutturare casa ed è proprio nel momento stesso in cui ho preso la forza di levar via le foto dal muro, i libri dagli scaffali, i cimeli ormai impolverati ed un operaio cominciava a picchiettare sulle pareti della stanza da letto che mi son accorta che qualcosa dentro di me stava cambiando. Quelle pareti su cui, anno dopo anno, ho scritto le frasi della mia vita. Quelle frasi che per me avevano un significato ed un’affezione particolare, come quelle sensazioni che senti appiccicate sulla pelle!

Eppure l’operaio stava lì non curante che, proprio da un momento all’altro, avrebbe messo mano su qualcosa che per me rappresentava la memoria, i ricordi, i momenti di vita, la crescita ed i blocchi, la lotta e la serenità, la calma e la passione. Lui picchiettava ed io mi rendevo conto che la sua “inconsapevolezza” stava levando via ciò a cui io rimanevo ancorata, quelle cose accumulate che solo a guardarle mi spingevano a mantenermi attaccata a ciò che io volevo vedere.

Quel gesto inconsapevole del picchiettare sui muri, e toccare i miei simboli, mi ha anche regalato la consapevolezza di come io mi sentivo internamente. E, nel secondo esatto in cui succedeva, mi son accorta che quei simboli, che io proteggevo con tanta cura, erano anche immobili lì da anni.

Mi stavo accorgendo di come il tempo si fosse fermato, come su quei muri, anche in me stessa…in quella stanza e forse nelle “mie stanze” più segrete e personali.

In un secondo…mi son resa conto di quanto non riuscissi a muovermi dai miei confini e di come questi, per quanto comodi e rassicuranti, mi proteggessero dal non rischiare e dal non mettermi in gioco

Ho pensato che, alle volte, la posizione in cui si decide di stare rispetto al cambiamento o ad una Ristrutturazione di sé stessi può avere diverse forme; camminando passo dopo passo, alle volte immergendoti, altre ancora cadendo e rialzandoti oppure andando dritto con i paraocchi vedendo solo la via davanti a sé o ancora rimanendo seduti a guardare il paesaggio.

Le Ristrutturazioni di Spazi, interni o esterni che siano, per me sono l’equivalente di una o più forme di cambiamento…ed anche quando cerchi di evitarlo questo cambiamento, forse, paradossalmente anche lì si cambia. 

Dott.ssa Orsola Monteleone