La coppia dallo Psicologo

La coppia che chiede aiuto allo Psicologo arriva portando diverse motivazioni.

Spesso i partner si attivano a seguito di uno specifico evento, come ad esempio: la scoperta di un tradimento, messaggi ambigui letti sul cellulare, la malattia o un momento di difficoltà di uno o dell’altro partner, e così via.

In altre occasioni, invece, la coppia arriva in terapia narrando un vissuto insoddisfacente nella relazione: noia, assenza di entusiasmo, passione affievolita, incomprensioni, mancanza di comunicazione, arrivo dei figli, situazioni lavorative che preoccupano.

Aspetti questi, come diversi altri, che rendono la relazione un luogo complicato e faticoso da vivere.

Ciò che, però, accomuna la richiesta di aiuto della coppia è il desiderio di voler raggiungere un maggiore livello benessere. 

Può succedere che quando la coppia chiede aiuto, tale desiderio venga vissuto con delusione poiché le aspettative che entrambi i partner avevano riposto l’uno nell’altro, sembrano al momento non essere corrisposte.

In che modo la coppia può attivarsi per la richiesta di aiuto?

Capita che a chiamare per una terapia sia solo un membro della coppia, alle volte il membro maggiormente preoccupato e speranzoso di trovare una soluzione. Può succedere, alle volte, che l’altro membro sia informato e che la richiesta di aiuto sia stata una scelta condivisa. In altri casi, invece, la decisione è stata presa “in solitaria” e l’altro membro non è  informato o, ancora, non è d’accordo sull’idea di intraprendere un percorso. Altre volte, ancora, c’è la consapevolezza da parte di chi chiama di voler affrontare le problematiche di coppia all’interno di un contesto di terapia individuale. 

La richiesta di aiuto può arrivare sia da parte di entrambi i membri della coppia, sia da un unico membro che vuole focalizzarsi su quelli che possono essere i problemi legati alla relazione, in quel momento specifico della propria vita. 

L’uno o l’altro tipo di richiesta di aiuto risultano validi, non esiste un modo giusto o  sbagliato di affrontare le tematiche su cui ci si vuole focalizzare. Rispetto a ciò la terapia sistemica dice che “Quando cambia un elemento di un sistema, paradossalmente, cambia l’intero sistema”. Quindi, anche quando la richiesta di aiuto arriva da un singolo membro della coppia si può lavorare sulla coppia stessa.

Spesso, la domanda di terapia porta con sé da un lato la speranza che questo percorso possa risolvere i problemi e magicamente riunire i partner,  riportandoli alla situazione idilliaca iniziale, dall’altra la paura che attraverso il lavoro terapeutico la coppia possa sciogliersi. 

Quali sono gli elementi “protettivi” nella relazione di coppia?

Due elementi risultano necessari per far si che ci possa essere un benessere nella relazione. Il primo fa riferimento alla presenza e all’intensità del legame emotivo tra i partner ed il secondo alla presenza di un progetto comune della coppia.

Ingredienti utili per una coppia sana

  1. Mantenere un buona dimensione personale:

Quando ci prendiamo del tempo per noi stessi e curiamo la nostra parte individuale diventiamo maggiormente flessibili e inseriamo novità nella nostra vita, che potremmo portare anche nella vita di coppia.  Di contro, se la nostra attenzione è rivolta esclusivamente all’interno del nucleo di coppia andiamo ad aumentare la rigidità. Infatti, se la nostra attenzione è rivolta esclusivamente all’altro ci priviamo della possibilità di dare spazio a noi stessi. Il rischio è quello di diventare richiestivi nei confronti del partner generando il pensiero che senza l’altro non avremmo alternative. Questo influisce sulle autonomie individuali di ciascun membro della coppia, generando circuiti paradossali che non hanno un aggancio specifico nella realtà ma fanno parte di quelle attese idealistiche rivolte all’uno o all’altro partner, che molto spesso non essendo ancorate alla realtà vengono disilluse;

  1. Equilibrata gestione del potere:

Gli equilibri di potere nella coppia sono importanti per la stabilità della relazione stessa. Il rapporto di coppia è per definizione paritario ciò non toglie che ci possano essere momenti di disequilibrio in cui la dinamica di potere subisce un up and down. Tuttavia, è importante che questi momenti siano flessibili ed intercambiabili;

  1. Pensare che la verità sia “relativa”: 

Quindi stop a tutti quei meccanismi che ci fanno pensare che l’uno o l’altro membro della coppia abbia ragione. E’ importante saper costruire ed allenare la nostra competenza all’ascolto, alla comunicazione ed alla comprensione del punto di vista altrui anche quando è diverso dal nostro;

  1. Mantenere degli interessi ed un progetto comune: 

Accanto alla costruzione dei propri interessi personali e a uno spazio di attenzione individuale per sé stessi, è molto importante mantenere attiva  e coltivare la dimensione del “noi”.   

Quando si decide di condividere un percorso insieme è come partire per un viaggio:

Al momento della partenza i partner arrivano con la propria valigia personale, carica di vestiti ed oggetti alla quale decideranno quale collocazione dare. Così anche nel percorso di coppia, come quando si fa un viaggio, si porta con sé una valigia carica non solo di oggetti fisici ma anche dei propri vissuti, delle proprie emozioni e delle proprie memorie familiari e relazionali. 

ll contenuto di queste valigie alle volte si mischia confondendosi, altre rimane depositato ancora per un pò  all’interno della valigia stessa ed altre ancora si decide di tirar fuori solo una parte del contenuto. Man mano che passa il tempo la disposizione della valigia e del proprio contenuto può variare, dinamicamente a seconda del momento di vita della coppia, e quindi la valigia magari si collocherà su di una sedia vicino al letto subito pronta per essere ripresa oppure, nel tempo, sotto al letto vicina  a sé ma comunque in una posizione più scomoda da prendere oppure, ancora più in là, depositata dentro all’armadio sapendo che è lì a disposizione ma comunque al suo posto.

Vivere le relazioni è un’esperienza con sé stessi e con l’altro. Presuppone un “incontro” ed una flessibilità all’ascolto ed alla comprensione della differenza altrui mantenendo comunque quelli che possono essere i propri valori personali e soggettivi.