Come affrontare la perdita di un genitore nei primi anni di vita.
La perdita di una persona amata rappresenta un’esperienza emotiva complessa e psicologicamente dolorosa che, inevitabilmente, modifica gli equilibri soggettivi e di tutta la famiglia.
Quando la perdita viene, poi, vissuta dal bambino l’evento influenza anche quella che può essere definita come la sua “base sicura”, dalla quale parte per esplorare il mondo e alla quale può ritornare nel momento del bisogno. Una “base sicura” che rappresenta le fondamenta di quei sentimenti precoci di sicurezza e benessere. La perdita della fonte di amore e di sicurezza incide, quindi, sul senso di continuità e di prevedibilità delle cure stesse. Il bambino può sentire infrangersi quelle aspettative secondo cui il genitore sarà sempre disponibile per proteggerlo e prendersi cura di lui.
Cosa accade se la perdita avviene nei primi anni di vita del bambino?
Nei primi cinque anni di vita, il bambino ha bisogno di credere che il genitore sia disponibile e protettivo nei suoi confronti. Questa consapevolezza contribuisce a strutturare un senso di integrità fisica ed emotiva. Perciò, quando il bambino perde una figura di attaccamento, allo stesso tempo, perde anche alcune modalità di relazione affettiva che servono ad organizzare i passaggi chiave di sviluppo, che costituiscono la struttura per il proprio senso di sé.
Quando la morte di un genitore provoca un dolore intenso ma normale e quando, invece, provoca un trauma?
Bowlby (1980) parlava del “trauma della perdita” se il genitore viene a mancare prima dei 5 anni di vita del bambino. Ovvero, prima che questi abbia stabilito un senso del Sé autonomo e relativamente indipendente dalla protezione del genitore.
Secondo Lieberman A. F., Compton N. C., Van Horn P e Ghosh Ippen C. (2007) il dolore prematuro rappresenta un evento traumatico già in sé poiché, riprendendo ciò che dice Hofer (1996; 2003), il bambino non possiede né i meccanismi emotivi né quelli di coping per mantenere la regolazione neuropsicologica e per sostenere un senso di sé organizzato e coerente nell’affrontare il dolore.
Il processo di elaborazione del lutto include stati d’animo di tristezza che hanno a che fare con il dolore, portando con sé sia la rinuncia della speranza che il genitore “perso” possa ritornare sia la possibilità di integrare i ricordi del genitore perduto. Il bambino che vive tali stati d’animo li vive all’interno di un senso di sé che sta via via costruendosi e che ancora non si traduce in un senso di sé organizzato e coerente.
Quali sono le risposte iniziali dei bambini alla perdita di un genitore?
Tra le risposte al dolore, che possono provare i bambini a seguito di una perdita ed alla separazione, si possono presentare cicli di:
- intensa sofferenza;
- ritiro emotivo;
- rabbia;
- protesta;
- distacco emotivo.
Tali reazioni possono presentarsi ad intervalli periodici e durante un prolungato periodo di tempo. Esistono differenze individuali nella comparsa, nella durata e nell’intensità delle reazioni, che sono influenzate dallo stadio di sviluppo del bambino, dalle sue capacità espressive e recettive di comunicazione nonché dalle sue capacità di regolazione affettiva.
Le espressioni di dolore spesso si identificano:
- con i momenti di passaggio delle routine quotidiane: in cui si sente maggiormente la mancanza della presenza di supporto del genitore;
- in relazione agli elementi concreti: come gli oggetti che appartenevano al genitore;
- alle attività: che venivano svolte quotidianamente in compagnia del genitore perso.
In tutti questi casi le risposte di dolore del bambino non sono marcatamente differenti da quelle espresse dagli adulti (Bowlby 1980).
Le differenze emergono a livello evolutivo nella comprensione della natura, della causalità e delle finalità della morte e nel modo in cui questa comprensione influisce sul decorso e sulla risoluzione del lutto (Furman 1974; Pynoos, Steinberg e Wraith 1995).

Quali sono i cambiamenti per la famiglia?
La morte di un genitore spesso porta a dei cambiamenti anche nella vita della famiglia.
Gli adulti, anch’essi colpiti dal dolore della perdita, sono le persone di cui il bambino stesso ha più bisogno. La sicurezza dell’attaccamento del bambino al genitore sopravvissuto è necessaria al bambino stesso. Può capitare che questo genitore possa essere talmente immerso nel dolore da risultare emotivamente inaccessibile per il bambino stesso. Di contro, può anche capitare che il bambino stesso, immerso nella rabbia della perdita, possa accusare il genitore in vita di non essere riuscito a preservare il genitore mancante dalla morte. Possono verificarsi, inoltre, dei cambiamenti nella composizione familiare: è il caso, ad esempio, di un parente che va a vivere con la famiglia per aiutarla a superare la crisi.
Tali circostanze possono portare dei cambiamenti nelle abitudini quotidiane del bambino piccolo. Rutter (1985) parla, in relazione ai fattori di stress che potrebbero presentarsi nel vissuto della perdita della figura di riferimento da parte del bambino, di disturbo traumatico da stress, ansia, ansia da separazione e depressione.
Come intervenire?
I bambini piccoli hanno bisogno di fare affidamento sui loro genitori o sulle figure di attaccamento per dare un senso a ciò che sta loro accadendo. Da ciò, il trattamento di un lutto traumatico avvenuto nell’infanzia e nella prima fanciullezza dovrebbe prevedere tutto il coinvolgimento del genitore in vita o del caregiver più importante. Il genitore è un alleato fondamentale nel trattamento del bambino.
Fattori di prevenzione nella presa in carico terapeutica possono essere:
- aiutare il genitore a divenire consapevole rispetto alle reazioni di disperazione del bambino;
- facilitare la comunicazione tra genitore e figlio sul genitore venuto a mancare;
- stimolare attività che promuovono il riemergere della speranza e di una rinnovata apertura all’intimità emotiva e alle esperienze gradevoli.
Il bambino ha bisogno di essere sostenuto nel prolungato processo di elaborazione del lutto, che porta con sé un dolore intenso e duraturo provocato dalla “perdita”.
L’elaborazione del lutto è un aspetto, della psicologia infantile, con cui le famiglie si trovano a confrontarsi. Può capitare di affrontare in terapia familiare aspetti legati alla perdita. Il lavoro con il genitore è preventivo e protettivo per il bambino stesso in quanto permette al genitore di divenire un contenitore delle angosce del bambino ed una possibile risorsa per affrontarle.